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Firenze, 10.3.25
“Vigileremo sulla funzione che avrà il tunnel sotto l’Arno”, così riporta il ‘Corriere Fiorentino’ (1.3.25) le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Quartiere1 M.Rufilli durante l’incontro serale con i cittadini del 27.2.25. Ma oltre a quanto scritto dal columnist, off the record c’è stato chi tra i residenti del rione di S.Niccolò ha menzionato i continui rumori ed il rischio idrogeologico per i lavori in corso sulla collina di Costa Scarpuccia inerenti il complesso alberghiero che vede assegnataria ‘Scarpuccia 7D‘ con sede a Milano, proprio a due passi dal ‘Corriere’ in via Moscova.
‘Il governo delle leggi vergogna‘ titolava ‘L’Espresso’ il 28.12.24 denunciando una “deregulation edilizia totale” dove al posto di “fabbricati per imprese artigiane” vengono costruiti grattacieli “in assenza di un piano urbanistico”, senza più vincolo “a realizzare, insieme a nuovi palazzi, anche i servizi per la città: parchi, scuole, biblioteche, case in edilizia sociale, parcheggi, marciapiedi, piste ciclabili…”: le vicende milanesi ( https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/05/speculazione-edilizia-lindagato-rivendicava-di-aver-scritto-il-salva-milano-lho-fatto-io-lho-dato-a-foti-la-prima-bozza-mi-arriva-da-lupi/7901044/ ), che vedono coinvolti chi ha fatto parte del cda dell’Ordine architetti ed in cui spunta tra le intercettazioni il nome del Min. Foti (in teoria tra i fiduciari spirituali in Parlamento del ‘Salva Milano’), inducono a riflettere sulla logica con cui vengono portate avanti le opere nel capoluogo toscano che spesso piovono in testa ai cittadini senza che questi vengano prima coinvolti tramite un minimo di ‘débat public‘ sulla reale necessità legata al territorio. E quando si avanzano proposte (ad es. digitalizzazione dei sottoservizi per il Piano Operativo Comunale perché quando si scava vengono lasciati interi rioni al buio causa trancio cavi elettrici, etc.), sembra di parlare al vento.
Un esempio: invece di “fabbricati per imprese artigiane” era previsto in origine un asilo nido al posto del grattacielo per la nuova sede della Regione Toscana (la cosiddetta 3ª Torre), concorso pubblicato “attraverso la piattaforma e bando tipo dell’Ordine degli Architetti di Milano Concorrimi”, per un importo di 52 milioni di euro.
Per il “tunnel sotto l’Arno” (proponente ‘Iniziative Toscane s.r.l‘, ma con sede a Brescia), con fine presunta del lavori 30.11.22, son stati stanziati 7,5 milioni di Fondi Coesione Sociale comunitari ( https://www.civitasdemocratica.it/2024/09/09/come-e-profondo-il-male/ ), mentre 14 e rotti milioni fondi PNRR per “mitigazione del rischio idraulico… da isola a Rovezzano a Ponte S.Trinita” al fine di innalzare la spalletta del fiume; ed altri soldi per il parcheggio interrato in Piazza del Cestello. Sulle ultime due opere è coinvolta la stessa azienda (‘Hydea‘) e se si guarda il rendering riportato da ‘La Nazione‘ (21.5.24) l’operazione dovrebbe solo riguardare la “sponda destra” con il rischio che se non ci si è posti il problema dell’aumento della pressione dell’acqua, finirà che in caso di forte precipitazione o affogheranno i turisti nel tunnel, o alluvionate le macchine al Cestello, oppure, nella peggiore delle ipotesi, ed a proposito di ‘coesione’, una volta alzata la spalletta presso Ponte Vecchio, a causa del maggior carico acqueo questo verrà probabilmente spazzato via. Casomai il parcheggio interrato si sarebbe dovuto progettare sul lato dx del fiume in piazza Ognissanti, data la maggior protezione garantita dalla futura spalletta, ma questa sfortunatamente pensata solo fino “a Ponte S.Trinita”.
“L’opera è necessaria, ma da sola non basterà senza casse d’espansione a monte”, protesta non a torto l’opposizione in Consiglio comunale; attacco rintuzzato dall’Assessora regionale M.Monni ribadendo che “le attuali spallette sono insufficienti” (‘la Repubblica-Firenze‘, 22.2.25); la quale ha certamente dato prova in un recente incontro, ospite del Sindaco di Calenzano sulle Comunità Energetiche, di essere sensibile al tema del cambiamento climatico, ma altrettanto importante è ricordare che se si vuole affrontare il problema ancora più a monte delle casse d’espansione, senza una capillare gestione dei rifiuti ( https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2025/02/AliaIA.mp4 ), come già accennato, se questi finiscono in mare esso poi si surriscalda con conseguenti bombe d’acqua ( https://www.civitasdemocratica.it/2023/11/09/piu-bisenzio-che-campi/ ): a proposito di inquinamento circolare (sebbene qualcosina ora pare muoversi).
Se a livello comunale le rimostranze sulle spallette appaiono sensate, a livello comunitario la situazione pare ribaltata quando si è giunti all’aut aut sulla nomina dei commissari: o votate Fitto altrimenti non passa la Ribeira. Quest’ultima è dovuta passare attraverso le forche caudine per quanto avvenuto a Valencia quando, come riporta ‘il Fatto Quotidiano’ (3.11.24) “Tra gli anni 60 e 90 edificate un milione di case (soprattutto nelle zone litoranee)”; cioè il medesimo fenomeno di multi decennale deregulation urbanistica avvenuta nei pressi del deposito ENI esploso l’8.12.24 ( https://www.civitasdemocratica.it/2024/12/18/ius-silos/ ). Quando invece il neo Commissario Fitto, nonché ex Min. Affari Europei (sostituito in Italia da Foti), fa parte di una compagine politica che non solo non ha votato la presente Commissione, ma a suo tempo all’opposizione non ha mai votato a favore del PNRR ed ha recentemente istituito persino una Commissione parlamentare sul Covid, quasi a rinnegare che i 193mld di euro PNRR siano piovuti grazie alla pandemia.
Sui fondi PNRR ‘la Repubblica’ (2.3.25) ha titolato ‘Carte false‘: “La nuova frontiera delle truffe allo Stato sono le finte fideiussioni negli appalti pubblici. Un mercato che vale 1,5 miliardi di euro solo di premi, esploso con il fiume di denaro del Pnrr. E gli organismi che dovrebbero vigilare hanno a disposizione armi del secolo scorso…. Il rischio in questo caso è tutto a carico dello Stato: cioè dei cittadini”.
Di “fiume” in fiume, tra gli “organismi” citati dal suddetto articolo che dovrebbero vigilare, c’è l’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), ospite ad un convegno organizzato in Cassa di Risparmio di Firenze il 7.2.25 dal titolo ‘La vigilanza del mercato assicurativo di fronte all’evoluzione tecnologica e al principio di sostenibilità‘.
Ed è curioso, quasi una nemesi, che il convegno di ‘Urbanpromo‘ a cui hanno preso parte innumerevoli urbanisti, incluso il Presidente INU, si sia svolto proprio all’Innovation Center CRF, in Piazza del Cestello dove dovrebbe nascere il parcheggio interrato praticamente accanto la riva sx dell’Arno, ciò oggetto di annose discussione tra Comitato Oltrarno Futuro ed Amministrazione comunale sul rischio idrogeologico (la stessa società incaricata di “mitigazione rischio idraulico… da isola a Rovezzano a Ponte S.Trinita” dovrebbe valutare la fattibilità del parcheggio).
Oltre al “sistema” Milano, ne esiste uno anche a Firenze? Che vi sia un po’ di chiusura a riccio lo ha lasciato intendere una Consigliera comunale: “Ogni istanza di vedere il piano industriale è stata respinta. E sarebbe opportuno tener fuori il servizio idrico dal perimetro Multiutilty…” (‘la Repubblica-Firenze‘, 18.2.25).
Di solito questi accorpamenti servono per annacquare letteralmente i bilanci. Nel dubbio, ha perfettamente ragione quel genio inconsapevole del Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida quando afferma :“L’abuso d’acqua può portare alla morte” (mentre l’abuso d’ufficio ora ha funzioni diuretiche).
Infatti, più che un ‘Salva Firenze’ sull’onda del ‘Salva Milano’, occorrerebbe un salvagente Firenze.
Cordialmente
Giovanni Amaducci