(open.online)

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EUROPEAN NETWORK of COUNCILS for the JUDICIARY

(via raccomandata n° RC 261313904IT)

P.C.

EUROPEAN PUBLIC PROSECUTOR’S OFFICE

(procuraeuropea.roma@giustizia.it)

Firenze, 23.6.23

Spett.le ENCJ,

se si parte da quanto riportato sulla homepage del Vostro sito (“The ENCJ unites the national institutions in the Member States of the European Union which are independent of the executive and legislature”), duole osservare, ad esempio, come “l’ex deputato del Pd Ernesto Carbone ora a Italia viva, renziano a quattro ruote motrici, eletto al Consiglio superiore della magistratura. Nientemeno. Ma lui non era in Parlamento. Stava nel consiglio di amministrazione di Terna, che lo aveva accolto dopo la fallita partecipazione alle Politiche del 2018. Un classico” (‘L’Espresso‘, 11.6.23). E stiamo parlando di una compagine politica facente parte di un gruppo nel Parlamento UE che avrebbe come obiettivo di ‘rinnovare’ l’Europa (Renew Europe).

Infatti, come già ricordato in un recente post ( https://www.civitasdemocratica.it/2023/06/03/il-sistema-periodico/ ), non sembra esser cambiato molto in quel sistema che l’attuale Ministro della Giustizia italiano aveva a suo tempo definito “verminaio”.

Dove nel “più grande tribunale d’Europa mancano i toner e la carta per stampare gli atti giudiziari” con “faldoni che si accumulano giorno dopo giorno, raccogliendo polvere e rifiuti” (‘Il Messaggero‘, 28.2.23). La conferma di ciò, per esperienza diretta, la si può notare dalle righe nere verticali sulle stampate ( https://www.civitasdemocratica.it/wordpress/wp-content/uploads/2023/06/Procura_Roma_090920.pdf ).

Criticità sono state evidenziate anche su ‘ll Sole 24 Ore‘ dell’11.6.23: “In Italia i tempi della giustizia civile in tribunale stanno diminuendo ma in misura lieve, tanto da gettare qualche ombra sulla possibilità di centrare gli obiettivi fissati dal Pnrr”, che la pone, in base allo Scoreboard Ue, “al penultimo posto”.

E venendo a Terna, il Transmission Service Operator italiano, si è posto in data 22.5.23 alla EUROPEAN PUBLIC PROSECUTOR’S OFFICE il problema di questa difformità a livello energetico, essendo questa quotata in Borsa a differenza di altri paesi UE; come è stato posto accento sullo spargimento di fanghi industriali in agricoltura in cui il diritto comunitario dovrebbe prevalere su quello nazionale. Invano: “le informazioni da Lei riportate non rientrano nell’ambito della propria competenza… di conseguenza l’EPPO non ha alcuna base legale per procedere ulteriormente nelle attività di indagine” (EPPO, 2.6.23).

Queste tematiche ambientali (cioè in estrema sintesi di stabilire una correlazione tra energia, suoli, aria) erano state inoltrate al Presidente Biden, in qualità di cittadino USA, prima del conflitto in Ucraina ( https://www.civitasdemocratica.it/2021/10/19/to-the-president-of-the-united-states-of-america/ ). Che ad onor del vero, come riporta il ‘WSJ’ del 28.5.23, sembra aver recepito il messaggio con un boom di biogas generato da rifiuti a sua volta per generare energia elettrica ( https://www.wsj.com/articles/wall-streets-next-big-play-is-garbage-b7b2ff4d ). Il tutto forse facilitato dal fatto di essere, con tutti i difetti del caso, formalmente uno Stato Federale.

In vista appunto di un “Fondo sovrano per gestire la transizione energetica e ambientale oppure un Patto di stabilità e crescita centrato sul ruolo sovranazionale della Commissione” (‘Sole’, 18.6.23), gli standard energetici in cui “bisognerà ripensare completamente i software di gestione delle società di distribuzione di energia elettrica” (‘Corriere-Economia‘, 14.9.22) è auspicabile che facciano da impalcatura alle guidelines pure per un’eventuale ricostruzione ucraina ove le “condizioni richieste dalla Commissione, e vagliato da un rapporto di febbraio, non sono eludibili: indipendenza della giustizia; legislazione anti-riciclaggio, riforma della polizia, legge anti-oligarchi, informazione libera, tutela delle minoranze, ecc.” (‘L’Espresso‘, 11.6.23).

Sui contatori intelligenti e intrecci societari del sistema idrico, visto che ora come d’incanto c’è il tema della siccità, era stata investita a suo tempo la Procura di Roma, che avendo archiviato con modalità illegali ha costretto chi scrive nel 2018 a denunciare il Pubblico Ministero (stessa corrente di Palamara) alla Procura di Perugia ( https://www.civitasdemocratica.it/2018/09/21/alla-procura-di-perugia/ ): tutto tace.

Si ricorda infine che l’Italia è il Paese che ha maggiormente beneficiato dei fondi PNRR per via della pandemia. Posto che in coppia con Brescia, secondo ISGlobal.org, Bergamo è quella a livello europeo con maggior tasso di mortalità da inquinamento PM2,5, la procura di quella città (non solo) invece che perseguire chi aveva mancato di aggiornare il piano pandemico dal 2006, non è riuscita ad ipotizzare una correlazione tra il numero di decessi per Covid-19 e ambiente ( https://www.civitasdemocratica.it/2020/06/18/alla-procura-di-bergamo/ ).

E se aggiungiamo che il tono inappellabile delle risposte dall’Europa su tutte queste tematiche è del tipo “L’EPPO ha chiuso il Suo fascicolo… e non sarà in grado di rispondere a nessuna ulteriore domanda in merito”, significa che ancora gli “Stati Uniti d’Europa” (J.Monnet), malgrado i libri e convegni, son lungi da venire.

Unione Europea che più sul piano economico-finanziario-monetario, andava costruita in primis – ammesso che non sia già tardi – su una base didattico-culturale.

Cordialmente

Giovanni Amaducci

Documenti allegati:

1) Articolo ‘Il Messaggero‘ del 28.2.23; 2) Esposto a EPPO del 22.5.23; Risposta EPPO del 2.6.23; 4) Integrazione Procura di Roma del 24.6.16;

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