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Firenze, 14.7.20
“Una mossa del cavallo”, così viene bollata da ‘il Fatto Quotidiano‘ (7.7.20) – che più o meno è il titolo dell’ultimo libro del leader di Italia Viva – la volontà di scudo preventivo da parte del deputato Cosimo Ferri (IV) che ha inoltrato “al presidente della Camera Roberto Fico di sollevare il conflitto di attribuzione di fronte alla Corte Costituzionale nei confronti del procuratore generale presso la Corte di Cassazione e del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia”.
Al Senato il capogruppo di quest’ultimo “si rivolge durante il question time al Guardasigilli Alfonso Bonafede sulle recenti rivelazioni del giudice Amedeo Franco, uno dei magistrati che condannarono Silvio Berlusconi per frode fiscale. Bonafede a Palazzo Madama ha spiegato davanti ai senatori che non può indagare su chi si è dimesso o su chi è morto”. Al termine la Sen. Bernini(Forza Italia) “applaude l’attacco di Italia viva” (‘LaVerità‘, 10.7.20).
In merito alla giustizia italiana il Commissario UE Reynders ha recentemente parlato di “indipendenza toghe poco percepita” (‘Huffingtonpost’, 10.7.20), e mentre l’editorialista Stefano Folli in un’intervista a ‘il Sussidiario’ afferma che “Pd e Forza Italia” al cospetto dell’Unione Europea sono i partiti più affidabili, sorge spontanea una domanda.
Essendo il cosiddetto ‘Cosimino’ transumato da più partiti (PD, IV), sottosegretario di svariati governi, fatto parte di Magistratura Indipendente e del CSM, ed avendo persino fatto da “cerimoniere degli incontri tra Silvio Berlusconi e il giudice Amedeo Franco”, chi meglio di lui potrebbe spiegare all’Europa, nonché alla Cedu, le “alchimie politiche incomprensibili” della vivace Italia?
Nel dubbio, sorprende invece che uno dei maggiori esperti di tatticismo non abbia intitolato la sua ultima cavalcata letteraria con ‘Ferri di cavallo’.
Cordialmente
Giovanni Amaducci