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Firenze, 13.5.20

Ci sarà forse bisogno del Commissario Montalbano, il cui fratello merita un premio per essersi fatto paparazzare a fine febbraio sui Navigli con la birra in mano a mo’ di antidoto, per rintracciare il paziente zero del Coronavirus? Accontentiamoci nel frattempo che l’untore è Batman, l’uomo pipistrello, che in incognito si è intrufolato tra i 100mila atleti ai campionati mondiali militari svoltisi a Wuhan in Cina lo scorso ottobre. Poi si vedrà.

E’ stata una Caporetto… basta principianti in politica” (‘Huffington Post’, 12.4.20) ha affermato l’erede di Montanelli alla rubrica delle lettere, in merito all’emergenza sanitaria. Ma visto che la suddetta cittadina oggi si trova in Slovenia perché non utilizzare un’altra località italiana, come ad esempio Solferino? Quella in fondo fu una vittoria capitanata dall’esercito francese e che ha portato ad una disfatta diplomatica (dimissioni di Cavour), peraltro in sintonia con il quotidiano dell’omonima via: come veniva intitolato infatti dal suo direttore l’editoriale del 28.2.20 all’indomani dell’hashtag del Sindaco di Milano?

Ecce titulo: ‘La normalità da riconquistare’. Ecce homo (a proposito di corona di spine): “E’ il momento di dire basta a quei comportamenti, a quelle decisioni, a quegli allarmi che hanno creato panico e che rischiano di provocare danni che pagheremo per tanto tempo. E’ stato lanciato l’hashtag #Milanononsiferma, rappresenta ognuno di noi. Anzi tutta l’Italia che non deve fermarsi e ripartire”.

Evidentemente era giunta l’eco dai colleghi di ‘Largo Fochetti’ il giorno prima, i quali si erano superati titolando in prima pagina “Riapriamo Milano” (questa volta per fortuna con le virgolette, e non senza, come nel “Cancellare Salvini” di un mese prima; che probabilmente è costato il posto a qualcuno).

La malattia si chiama lottizzazione partitica ed è molto pericolosa. Ha le caratteristiche di un cancro, le cui metastasi stanno sottraendo a tutti quelli che lavorano onestamente motivazione fiducia, capacità, rispetto dei colleghi. Contro questa malattia ciascuno di loro si sente impotente. Una ‘casta bianca’ di laureati in Medicina (non chiamateli medici, perché non curano nessuno) si è resa complice di politici lottizzatori, che diffondono quel cancro” (Paolo Cornaglia Ferraris, ‘La casta bianca‘, 2008): non sarà Vangelo, ma riletto dopo 10 e passa anni…

Anche il rinnovamento tecnologico della sanità del Sud Italia è uno degli obiettivi del nuovo Governo Berlusconi, ha assicurato il sottosegretario Ferruccio Fazio. ‘Già da quest’anno’ ha spiegato ‘si possono trovare i fondi per le quattro regioni dell’obiettivo convergenza: Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Si potrà utilizzare, per il periodo 2007-2013, parte dei fondi generali della Comunità Europea che spesso tornavano indietro perché non spesi. Il Governo si assicurerà che questo non accada più’”. Ben detto, ma oltre al milione di posti di lavoro, sono mai arrivate le mascherine ed posti letto per le terapie intensive?

A ciò potrebbe rispondere chi fino al 2011 – e non il “2012” come erroneamente affermato dall’attuale Premier Conte – era al governo come Ministro della Gioventù e che ora si lamenta dei 36mld di euro messi a disposizione praticamente senza condizioni dal MES per l’emergenza sanitaria: Giorgia Meloni. Per caso in gioventù non si è mai accorta che stava al governo timonato da chi faceva finta di non sapere che ‘Un paese non è un’azienda’? (Paul Krugman)

L’art. 32 della Costituzione “garantisce cure gratuite agli indigenti” ed ha trovato la sua attuazione con la legge 883/1978 che istituiva il SSN per il “recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione”. Secondo il ‘Sole‘ del 31.7.19 le succitate regioni (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania) avevano un saldo negativo per prestazioni mediche con alcune regioni settentrionali rispettivamente di “236, 281, 201, 318” milioni: ma un provvedimento perequativo, o virtuoso, tra le stesse, no? Altrimenti con tutto questo turismo sanitario difficile che al Sud si creino eccellenze. Ciò merito anche di quando in zona Cesarini (governo Amato II) si prende a spallate la Carta in nome del federalismo (o della propaganda?).

Stando ai dati della Protezione Civile però il SSN in quelle regioni ha retto. Viene da pensare che il premio ‘Pulitzer’ sia notevolmente caduto in basso per non aver premiato le numerose inchieste sulla malasanità da parte dei due principali quotidiani del Mezzogiorno. Inutile indugiare a quale gazzetta assegnare il premio ‘Sacra Corona Unita’. Al quotidiano siciliano invece si potrebbe assegnare il premio ‘Corona Nostra’.

Le vere vittime del Mascherinagate sono medici e contribuenti italiani”, così denuncia ‘LaVerità’ del direttore Belpietro il 26.4.20. Sulla “Giunta dem” laziale, anni fa gli fu fatto presente che “un’azienda (LazioCrea) ha dimostrato come informatizzando, e quindi centralizzando, il sistema sanitario della Regione Lazio si sia risparmiato nel 2015 la bellezza 933 milioni, e grazie ai GIS, che permettono la geolocalizzazione, la possibilità di monitorare la spesa farmaceutica convenzionata. Se questo metodo fosse adottato anche in altre regioni come la Campania saremmo a cavallo”.

Nella medesima segnalazione, scritta due giorni prima del referendum costituzionale del 4.12.16, furono riportate le ragioni della dipartita dal suo vecchio quotidiano (“Ma chi più salta sulla sedia è Giampaolo Angelucci, l’editore di ‘Libero’. Sicuramente il figlio minore del re delle cliniche quell’articolo con tutte le carte dell’inchiesta sul padre del presidente del Consiglio non lo legge volentieri. Da anni è impegnato in una complessa trattativa per farsi pagare montagne di fatture arretrate dalla Regione Lazio”).

Ora finalmente sulle cliniche dei suoi ex datori di lavoro, ha letteralmente campo ‘Libero’; che dal medesimo, il giorno del suo commiato (18.5.16) sottotitolava “Dopo essersi fatto la legge elettorale su misura, il premier vuole anche la Costituzione su misura per instaurare una dittatura democratica”.

Comunque lo spettacolo dato dagli europarlamentari italiani in occasione delle ultime votazione per l’emergenza Coronavirus ha inequivocabilmente radiografato agli occhi dei partner comunitari il dna di un popolo diviso in mille clan. Non parliamo poi della babele da parte dei vari Presidenti di Regione sulle riaperture post-lockdown: roba da pre congresso di Vienna (1815), quando ancora non esisteva il Regno delle Due Sicilie. Nel taciturno Portogallo, senza schiamazzi, maggioranza e opposizione hanno collaborato. Più che un ‘Cura Italia’, non ci vorrebbe un ‘TSO Italia’? Qualche Länder ha protestato è vero, ma la RFT è formalmente uno stato federale.

Che è successo ai pronipoti della ‘Res Publica’ romana, ‘influenzati’ dal ‘Sacro Romano Impero’, e passati per la cura intensiva delle tre erre (‘Rinascimento’,’Risorgimento’, ‘Resistenza’)?

Normalmente con ‘Risorgimento’ la storiografia si riferisce al periodo in cui la penisola italiana ha conseguito la sua unità nazionale. Questa non certo favorita da un’ampia zona ‘ultraterrena’ al centro di essa, ma va comunque ricordato che oltre alla già menzionata Solferino (II), con le sconfitte di Novara (I), Custoza e Lissa (III) le tre guerre di indipendenza sul campo non sono state vinte dalle truppe italiche (del Regno di Sardegna prima e d’Italia poi).

Anche durante i due conflitti mondiali l’Italia non è mai riuscita a cavarsela interamente da sola nel conquistare/difendere quello che è attualmente il patrio suolo. Entrata nel primo conflitto passando dalla Triplice Alleanza alla Triplice Intesa “secondo il ‘sacro egoismo’ degli interessi nazionali, come si espresse Salandra” (Emilio Gentile, ‘Due colpi di pistola, dieci milioni di morti’), il conflitto di Vittorio Veneto del 4 novembre 1918 fu vinto anche grazie all’apporto degli USA entrati in guerra mesi prima come “potenza associata” all’Intesa; e dopo Caporetto, sul Piave l’esercito italiano riuscì a resistere “appoggiato per la prima volta da divisioni inglesi e francesi” (Emilio Gentile). “Sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me”, così si rivolgeva il primo Presidente del Consiglio dell’attuale repubblica, nonché l’ultimo del Regno d’Italia, alla Conferenza di Pace del 1946, a Costituzione costituenda. Liberazione o no, a prescindere dall’innegabile tragedia umana, l’Italia l’ultimo conflitto mondiale formalmente l’ha perso.

Dovè la Vittoria”, si domandava un giovanissimo Mameli nei pochi mesi di vita della laica Repubblica Romana difesa da Mazzini e Garibaldi, prima di cadere sotto il fuoco degli eserciti francesi, austriaci, spagnoli e borbonici, formalmente cattolici. (Popolo contro élite?)

Forse costei il popolo italiano l’ha trovata in uno dei pochi momenti di unità nazionale, cioè nelle cure palliative di Paolo Rossi al ‘Mundial’ del 1982 (nel 2006 il trionfale ritorno degli azzurri fu scientemente dissimulato dai tg del clan Mediaset perché al governo c’era l’odiato ‘Mortadella’, che comunque cadde di lì a poco).

I fatti storici suesposti possono anche essere oggetto di interpretazione. Un po’ meno i seguenti: nel periodo 1861-1946, 65 governi, dal 1946 ad oggi, 66 esecutivi, con una media di un governo ogni anno e briciole nel periodo repubblicano; nel periodo monarchico la media si alza di una spanna in ‘virtù’ del fatto che c’era quello rimasto in carica per più di 20 anni al quale i bimbi a scuola dovevano “pregare per il papà di tutti”. Evidentemente è da oltre 150 anni che sul suolo italico svolazza un misterioso virus.

Quale Repubblica?‘ si domandavano i tre ‘virologi’ della politica italiana Giovanni Sartori, Angelo Panebianco, Stefano Passigli in una pubblicazione data alle stampe nel marzo 1992, all’insaputa della tangente del “mariuolo” Mario Chiesa, che due settimane prima scatenò Mani Pulite al Pio Albergo Trivulzio. Sull’esempio dei presidenzialismi dell’America Latina, Sartori affermava che “diventa chiaro che la loro debolezza deriva in non piccola parte dal frazionismo o fazionalismo interno dei partiti, e quindi dalla loro indisciplina… Dei venti paesi circa dell’America Latina, nell’ultimo mezzo secolo nemmeno uno si è salvato da un golpe militare (il più ‘continuo’, il Costa Rica, dura dal 1949). Non sarà colpa del presidenzialismo: ma venti su venti è troppo, non può essere una correlazione spuria. Anche se i regimi dell’America Latina sono ‘precari’ per molte e diverse ragioni (storiche, culturali, sociali, economiche e altre), una di queste è sicuramente l’esistenza di strutture politiche che sono mal strutturate… Un altro elemento centrale è peraltro la ‘colonizzazione’, il dilagare dei partiti ‘extra moenia’. Che quel dilagare alla conquista del potere economico e delle sue risorse sia spartitorio e lottizzante non toglie che sia – a titolo proprio – ‘occupazione di uno spazio’, di uno spazio improprio. C’è poi un fattore moltiplicante: lottizzazione e colonizzazione avvengono a due livelli, prima a livello di partito, e poi di sottopartito… E’ un ciclo infernale di ‘spettanze’”.

Sul tema prosegue Panebianco: “Per colpire davvero la macchina occorrerebbe altro. Occorrerebbe una riforma che incidesse sulla ‘carni’, sui corpi, dei partiti, che mandasse a carte quarantotto le attuali regole (informali) che presiedono alla competizione per il potere dentro i partiti, prima ancora che tra i partiti, eliminando gli incentivi oggi esistenti alla spartizione… Ad esempio, se io fossi Gava, probabilmente, in pubblico tuonerei contro il leghismo ma poi, nel chiuso della mia cameretta, penserei: ‘Forza Bossi, toglimi di mezzo Martinazzoli’. Per dire che le leghe possono rendere un ottimo servizio ai notabili democristiani meridionali, tenuto conto del ruolo che svolgono le divisioni regionali nella geografia del potere democristiano. Falciando i democristiani del Nord possono rafforzare quelli del Sud dentro il partito”.

Non è un caso che chi abbia tentato di fare riforme organiche, come il Presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella (DC, corrente Moro) al fine di superare lo Statuto Speciale varato nel dopoguerra, sia stato ‘falciato‘.

spettanze”, che così stando le cose, quasi fossero traslati dai testi di virologia clinica, inondano patologicamente le stanze dei bottoni delle varie partecipate, autorità di garanzia, magistratura.

Il titolo della pubblicazione dei tre (Sartori, Panebianco, Passigli) potrebbe anche essere motivo di riflessione in altri ambiti perché se, come accennato, il quotidiano ‘LaVerità’ si è concentrata sulla Regione Lazio, specularmente Gad Lerner è stato tra i primi a ficcare il naso nel Pio Albergo Trivulzio, cuore della Regione Lombardia. Però se andiamo a prendere la prima pagina del 19.1.20, 20° anniversario della morte di Craxi, compare “Bettino anche alle feste parlava solo di politica”: da allora cambiato qualcosa?

Anche Saviano ha affondato il coltello sullo strapotere di Comunione e Liberazione in quella regione: può essere, ma in altre le cooperative non scherzano, avvantaggiate peraltro dall’art. 45 della Costituzione.

Il sopracitato libro di Cornaglia Ferraris era stato di aiuto anni fa in quanto riportava la definizione di narcisista per inoltrarla al Fondatore del quotidiano in questione. Che si spaccia per un liberal-socialista. Ma per l’occorrenza di gennaio scorso nessuno spazio è stato dato a chi, in qualità di vice-segretario del PSI, cercò a Montecitorio di proporre una “Disciplina dell’attività e del finanziamento dei partiti politici”: disarcionato un mese dopo (era il 1984) proprio in ‘virtù’ di quelle regole interne scritte sulla sabbia. Anzi, oltre alla foto in prima pagina dei reduci di Hammamet, in quelle interne compare quella del sindaco Gory (non è un refuso). Bei tempi eh, quando imperversavano le vignette di Forattini che disegnava Craxi con la divisa del Duce!

A proposito di liberal socialismo, al termine di un convegno a Firenze sul risultato delle ultime europee, ed organizzato appunto dal ‘Circolo Rosselli’, invece della solita intervista a Berlinguer, fu chiesto al vice direttore del perché non mettere, come ai tempi delle 10 domande di D’Avanzo al Cavaliere, un bollino giallo sulla prima pagina recante “Attuare l’art. 49 della Costituzione sui partiti”. Risposta: “Ma lei non sa le battaglie quando ero al Corriere!”. Quindi?

E quindi, visto che la parola ‘immuni’ va ora molto di moda, i due maggiori quotidiani ‘Covvieve della Seva’ e ‘la Vepubblica’, tanto per rievocare quel piccolo mondo antico a cui si riferiva l’Avvocato, non possono pretendere di essere esenti da responsabilità nell’aver pungolato a corrente alternata la classe politica su questo argomento. Ma tutto sommato forse gli andava bene così: dovevano difendere il loro “particulare”? Non si ricorda ahinoi un editore veramente puro dietro le loro spalle. Però quando la stampa tira a campare, il Paese prima o poi tira le cuoia.

i’ vorrei che tu Lapo ed io”, scrive spesso il Fondatore nelle sue cogitazioni domenicali. Ora che il fratello di Lapo (Elkann) ce l’ha in casa, può tranquillizzarsi: essendo il clan Gedi stato inglobato dalla Exor, che a sua volta ha sede fiscale in Olanda, ci ‘spiffera‘ quanti sono i piccioli elusi al fisco italiano? Ma diamine, quanto basta per dare una mancia ai nuovi poveri sbattuti in prima pagina il primo maggio: Altiero Spinelli ne sarebbe orgoglioso! Parafrasando Michele Serra (1.5.20): ma come sono MESsi, a sinistra?

Dai piccioli ai picciotti: “Un magistrato una volta mia ha raccontato che un mafioso, interrogato su quale fosse il migliore antidoto contro la mafia, rispose: ‘Una buona amministrazione’”. Questo è ciò che afferma il Presidente dell’ANAC, nell’intervista rilasciata all”Huffington Post‘ il 10.4.20. Sì, ma come è possibile costituire un’amministrazione di tale tenore se i partiti sono enti privati allo stato gassoso; ove per finanziarli ”il modo italiano è non solo anomalo ma il peggiore di tutti”? (G.Sartori) Avendo cambiato il nome da AVCP (Autorità per la Vigilanza dei Contratti Pubblici) in ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), per l’emergenza sanitaria hanno intenzione di trasformarsi in ‘Autorità Nazionale Anti Covid’?

Quanto più la politica costa ed è male finanziata rischia di doversi muovere sotto i vincoli della “razionalità limitata”, anche se non vi è ombra di dubbio che vi siano componenti irrazionali che spingono le masse ad andare a votare per i loro leader. Ma c’è chi spalma la psicoanalisi come si fa la mattina con il burro sulle fette biscottate di un noto mulino. Al termine della trasmissione ‘Lessico Civile‘, iniziata con un discorso del Führer, nello spiegare il fenomeno del fanatismo il conduttore afferma “che se c’è oggi un fanatismo della democrazia si chiama populismo; (sapiente stacco della regia sul pubblico che annuisce, ndr) il populismo sarebbe la versione della democrazia. Perché? Perché il populismo si fonda sul principio retorico dell’uno che vale uno, sul principio di una reciprocità, di una immediatezza di tipo incestuoso fondamentalmente, che abolisce la dimensione rappresentativa della democrazia”. Un preciso riferimento al Movimento 5 Stelle.

Che i grillini ne sparino tante è innegabile: svuotano gli ospedali di personale sanitario facendo fuoco e fiamme con ‘Quota 100’, scoppia l’epidemia e vanno a inseguirli col lanternino. Ora stanno scontando l’effetto ‘supernova‘ (avvisati) proprio a causa della loro liquidità interna.

Tuttavia è stata una grave mancanza non spiegare il perché – almeno in Italia – del verificarsi di questo fenomeno. Difetto che sembra contagiare molti, e da diversi anni. Il conduttore di cui sopra potrebbe farsi regalare una copia di ‘Io vi maledico‘, scritto alla vigilia delle elezioni del 2013 dalla sua collega di testata, che un minimo di coerenza in quel giornale lo ha mantenuto.

Ma il termine “Rottamazione” (un’altra erre) non è forse populismo, o un’illusione di “immediatezza”? “Un politico, quando vuole fare una porcata, o la fa a Ferragosto o quando gioca la Nazionale”, ha affermato in Aula il 19.8.19 la Sen. Taverna (M5S). Ed in effetti il 19.8.16, a proposito di regimi in stile latinoamericano, c’è chi fece un decreto che sottoponeva la Polizia Giudiziaria non più ad esclusivo controllo del Pubblico Ministero, ma anche al vaglio del politico di turno: bocciato dalla Corte Costituzionale. (La riforma costituzionale, che oggi avrebbe fatto comodo, non avrebbe però ‘falciato’ lo Statuto Speciale siciliano.)

La trasmissione di RaiPlay in questione è stata registrata prima dell’emergenza, quindi non gli si potrebbe assegnare il #premioCorona; tuttavia il conduttore di ‘Report’, che lo anticipava in scaletta, nell’introdurlo avrebbe potuto, oltre al “grande Recalcati”, aggiungere pure “distratto”.

Chissà mai perché in alcuni inni si evoca il nazionalismo, come in quello francese, scritto a Strasburgo, proprio ove oggi sorge l’Europarlamento: “Che un sangue impuro (quello tedesco, ndr)/ Abbeveri i nostri solchi”.

Tra le topiche del M5S c’è senz’altro quella del Sen. Lannutti, quando ha bollato i tedeschi come “nipotini di Hitler”. Gli va ricordato che in Germania esiste “l’esclusione dei nazisti e comunisti in forza dell’articolo 21 della Legge Fondamentale” (G.Sartori). Se poi allude al modo con cui hanno trattato la Grecia, va certamente riconosciuto che pure i teutonici hanno banche piene di titoli tossici, ma per garantire un minimo di governabilità è prevista una soglia di esclusione “del 5%; ma in Grecia (che ha giocherellato a oltranza con questo accorgimento) è arrivata ad essere del 25% per singoli partiti, del 35% per alleanze a due, e addirittura del 40% per alleanze di tre o più partiti, attestandosi nel 1985 al 17%” (G.Sartori). A furia di giocherellare… Comunque è vero che il Nord Europa dovrebbe essere più solerte nell’istituire i reati di associazione mafiosa per il contrasto alla criminalità organizzata. Se un cittadino prova a porre il problema alla Corte di Giustizia Europea , il rimbalzo è pressoché assicurato ( https://www.civitasdemocratica.it/documents/ue/CGUE_110418.pdf ).

Nessuno ha mai pensato di fondare un partito/movimento/lega con il nome di ‘Italia IVA’, ma in Germania non è che non esista l’evasione fiscale o le tangenti. La riscossione dei tributi non solo non la fanno con lo scolapasta, ma soprattutto le opere infrastrutturali, qualora ‘oliate’, vengono portate a termine. In Italia se i ponti crollano non è che li si possa coprire pietosamente con un velo.

La sentenza della Corte Costituzionale tedesca contro la Corte di Giustizia Europea sul QE, formalmente sarà anche “extra viri”, ma in soldoni da fuori l’impressione è che il Belpaese sia “extra virus”, cioè un pozzo senza fondo dove è inutile fare investimenti perché appare come un cantiere perennemente aperto. In tutti i sensi. Se, come accennato, da una parte i tedeschi dovrebbero legiferare in merito al flusso dei capitali provenienti dal riciclaggio, analogamente in Italia sarebbe necessario stringere le maglie delle regole “informali” dei partiti. Dove al momento, grazie anche al giochino delle fondazioni, può entrare di tutto. Fatta la legge… quante volte si ode “mazzette in cambio di concessioni edilizie”?

Al temine del programma ‘La Scelta‘ condotta dal ‘partigiano’ Gad, mandato in onda per il 25 Aprile, una reduce di guerra nel vedere lo spettacolo odierno, si domanda “A che è servito?”. E per la festa della Liberazione c’è sempre qualcuno di quella generazione che giustamente afferma che la Costituzione non andrebbe solo letta, ma anche applicata. Ma non è proprio attuando l’art 49 sui partiti che finalmente si porterebbe a compimento questo richiamo? La domanda questa volta però è retorica, perché il debito pubblico italiano parla da sé. E qualora ciò accadesse, chi siederà a Palazzo Chigi potrà orgogliosamente affacciarsi alla finestra e annunciare, riferendosi alla politica italiana, “Con oggi abbiamo abolito la pubertà”.

Detto ciò non è che la Penisola italiana sia progenitrice di ogni male. Infatti per l’occasione va riconosciuto che malgrado la Brexit, lo ‘European Corona Award’ andrebbe assegnato a colui che, rivestendo una carica istituzionale così importante, ha deciso di prendere il toro per le corna, o meglio per gli spikes, e finire subito ko: Boris Johnson. Lui che voleva fare il maverick, cioè il cane sciolto, ed invocava l’immunità di gregge. A ‘coronamento’ di ciò, come premio cambieranno la sede del Premier inglese da Downing a Crowning Street?

E visto che da ministro ombra aveva tentato, essendo laureato in Storia antica, persino di introdurre il latino nelle scuole secondarie, da oggi – e si spera con lui molti altri – si rifletterà sul significato di veni, vidi… vir(t)us?

Cordialmente

Giovanni Amaducci

(CivitasDemocratica.it)

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