PROCURA DELLA REPUBBLICA DI FIRENZE
(Dott. Luca TURCO)
(Raccomandata n° 200543281209)
P.C.
Membri Giunta immunità parlamentari – Senato
Il Sottoscritto, Giovanni AMADUCCI, nato a Boston(USA) il 1.3.64 e residente a Firenze XXX, espone quanto segue:
1) Come riportato dalla stampa, a metà dicembre scorso la Giunta delle immunità del Senato ha dato il via libera al conflitto di attribuzione inerente l’inchiesta che vede indagato da Codesto Ufficio l’ex Sindaco di Firenze per finanziamento illecito, considerata da quest’ultimo come “viziata non solo da un’invasione di campo nelle prerogative del potere legislativo ma addirittura da profili di incostituzionalità” ( https://www.editorialedomani.it/politica/italia/fondazione-open-matteo-renzi-indagato-finanziamenti-illeciti-procura-firenze-lettera-mqhq7f0u ). E’ bene allora ricordare che con sentenza n° 170/2019 la Corte Costituzionale ha annullato l’art.18 (comma 5) del Decreto Legislativo n° 177 del 19.8.16, emanato quando quest’ultimo sedeva a Palazzo Chigi. Articolo che, come ricordato per raccomandata al Presidente della Repubblica a luglio 2017, sanciva “l’obbligo della Polizia Giudiziaria di comunicare ai superiori sulle indagini in corso” ( https://www.civitasdemocratica.it/2017/07/13/al-presidente-della-repubblica/ ).
2) In virtù di un esposto alla Procura di Roma del 23.9.15, in data 24.6.16 fu depositata dal Sottoscritto integrazione in cui alla fine veniva chiesto di verificare quanto segue: “mettere sotto esame il mancato rispetto delle normative comunitarie 2009/72 e 2010/31 da parte dell’AEEG che vedono la ‘Fondazione Open’ ed i suoi finanziatori come possibili registi di tali violazioni;”, nonché “se tra i finanziamenti ricevuti da ‘Fondazione Open’, presieduta da Alberto Bianchi, che dal maggio 2014 è membro del consiglio di amministrazione di ENEL, vi siano anche somme corrisposte da ENEL e se sì, per quale importo;” (allegato 1).
3) Va da sé che con il sopracitato decreto legislativo, il potere esecutivo, dal momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ( https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/09/12/16G00193/sg ), era formalmente in grado di venire a conoscenza (o meglio “intercettare” proprio come recita l’art.68 della Costituzione), lo stato degli avanzamenti investigativi della Procura di Roma. Tanto che – come evidenziato sempre nella raccomandata al Presidente Mattarella – il “15.6.17 la VI commissione del C.S.M. ha giudicato non positivamente, ed all’unanimità” tale decreto. La Procura capitolina con decreto del 10.1.17 archiviava il procedimento in questione senza notificare avviso (ex art.408 c.p.p.). Violazione denunciata poi alla Procura di Perugia a settembre 2018 ( https://www.civitasdemocratica.it/2018/09/21/alla-procura-di-perugia/ ).
4) Rimanendo in tema C.S.M., in data 11.1.22 è stata inoltrata all’Antitrust per raccomandata (e messa in copia per email a Rizzoli Libri e A.Sallusti) richiesta di correzione di un passaggio incluso nel libro intervista ‘Il Sistema’ ( https://www.civitasdemocratica.it/2022/01/11/allantitrust-2/ ). Per corroborare tale reclamo si è fatto leva sull’iter che ha portato nel 1997 Antonino Guttadauro alla guida della Procura fiorentina. Nomina che ha coinciso – almeno per quanto riguarda i procedimenti del Sottoscritto – con violazioni di legge certificate successivamente dalla Cassazione. Anno in cui, il ’97, Telecom “era la quarta impresa in Italia per fatturato: l’equivalente di 23,2 miliardi di euro” ( https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/telecom-come-si-uccide-un-azienda-strategica-soldi/574c7106-7c70-11ec-8a2d-4c61d1a6b1fa-va.shtml ). Coincidenza ha comunque voluto che pochi giorni dopo la segnalazione all’AGCM, l’uscita del nuovo libro del medesimo autore, prevista per il 17.1.22, è stata posticipata ( https://www.affaritaliani.it/mediatech/sallusti-palamara-il-libro-esce-il-18-2-rinvio-per-non-influenzare-quirinale-775089.html ). Il fatto però che la data dell’elezione del Capo dello Stato fosse nota a tutti da ben 7 anni, induce alla riflessione.
5) Tornando alle “normative comunitarie 2009/72” di cui sopra, si rammenta che nel marzo 2016 per raccomandata era stata investita la Commissione e l’Antitrust Europea (testo poi incluso nell’integrazione del 24.6.16 a Roma), denunciando al primo paragrafo che “si è appreso che l’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il sistema idrico (AEEG) ha deliberato il 12.11.15 la normativa 539… riguardante l’autoproduzione di energia elettrica per i cosiddetti Sistemi di Distribuzione Chiusi(SDC), in aperto contrasto con la normativa europea 2009/72 che prevede l’introduzione di reti intelligenti e generazione distribuita; delibera che è anche in controtendenza con la direttiva 2010/31 che prevede edifici ad energia zero entro il 2020. L’articolo 5.1 della suddetta delibera dell’AEEG, per esempio, non prevede la fornitura di energia autoprodotta a più di un utente e consente il trasporto solo a chi ha fatto le reti prima del 15.8.09. In questo modo non solo viene stravolto il decreto Bersani (D.Lgs 79/99) introducendo gli oneri di sistema sull’energia autoconsumata, ma si rischia anche di soffocare la filosofia per cui sono nate le cosiddette ESCO (Energy Service Company) che vivono in buona parte sugli investimenti in impianti di cogenerazione per il risparmio energetico. Tale delibera in teoria può far aumentare i consumi elettrici, e quindi il PIL, ma difficilmente la decarbonizzazione: non molto in linea con il COP21” ( https://www.civitasdemocratica.it/2016/03/24/alla-commissione-europea/ ).
6) E’ proprio di questi giorni il tentativo da parte dell’attuale Governo, ed in particolare dal Ministero per la Transizione Ecologica, di limitare il vertiginoso incremento delle bollette con proposte che vanno dallo “Scostamento di bilancio di almeno 30 miliardi e contributo di solidarietà” (‘la Repubblica’, 13.1.22, allegato 2), alla riduzione appunto degli oneri di sistema (nel succitato articolo incluso anche rapporto Legambiente sulla situazione impianti). Se si guarda l’articolo che l’economista Alessandro Penati ha appena dedicato ad ENEL su ‘Domani’, ad un certo punto si legge: “L’operare in un settore in larga parte regolamentato e quindi soggetto al rischio che in futuro possa essere trasferita al consumatore una quota maggiore dei minori costi della generazione e dei guadagni dell’efficienza della rete… I ricavi che dipendono dalla vendita di un bene indispensabile come l’energia elettrica e dunque espone il suo conto economico alle pressioni sociali in caso di aumento dei prezzo, come sta succedendo con la crisi energetica attuale. E l’eredità della sua origine di monopolista, che la grava di costi di sistema…” ( https://www.editorialedomani.it/idee/commenti/enel-la-trasformazione-possibile-da-utility-a-google-del-green-deal-upfdzxug ). Nel medesimo articolo l’economista auspica una “Google per l’ambiente”, più o meno stessa filosofia indicata in termini più generali, ed in qualità di cittadino USA, al Presidente Biden lo scorso ottobre ( https://www.civitasdemocratica.it/2021/10/19/to-the-president-of-the-united-states-of-america/ ).
7) “Per Enel nessun profitto extra. Contro il caso gas servono più rinnovabili. Grazie al digitale le reti gestiranno in modo intelligente domanda e offerta” rivendica l’AD Starace (‘la Repubblica’, 13.1.22). Proprio per ottimizzare quest’ultimo aspetto e l’autoproduzione collettiva (facilitata ora dal recepimento della direttiva UE 2018/2001 lo scorso dicembre), il Sottoscritto aveva redatto documentazione per il bando ‘Next Energy’, indetto da Terna e Fondazione Cariplo. Copia cartacea dell’originale era stata inviata all’Antitrust italiana a fine 2018 dove si parla proprio di “ottimizzare l’interfaccia tra gestore della rete e distributore” (allegato 3). Nell’architettura proposta i contatori/inverter dovrebbero essere compatibili con un protocollo che a sua volta garantisca interoperabilità all’interno di un condominio; capita a fagiolo l’articolo di domenica 23 gennaio su ‘Il Sole 24 Ore’ intitolato ‘La casa connessa è in cerca di un linguaggio universale‘ (allegato 4). La realtà è che i clienti ENEL attendono passivamente la sostituzione dei loro contatori con quelli nuovi denominati ‘Open Meter’ “che assicura maggiori funzionalità e vantaggi”. Il Tribunale di Roma è attualmente incaricato di decidere, appena verrà fissata data di udienza, sulla regolarità del suddetto bando. Si ricorda che molte cose erano state già accennate nel procedimento contro ignoti presso Codesto Ufficio (n° 8111/2019; Dott.ssa Nocera) per accesso abusivo alla casella amaducci@dada.it, che il Tribunale ha definitivamente archiviato perché “vale l’ostacolo normativo (art. 132 codice privacy) che limita ad un anno l’ostensione degli accessi…” (allegato 5).
8) Sempre nella documentazione di cui sopra (allegato 3) si fa specifico riferimento a “stampare o apporre tramite adesivo un codice a barre direttamente sui sacchetti della differenziata, che una volta a destinazione vengano riconosciuti in base ad un codice cliente, scrupolosamente pesati ed analizzati”. Alia Spa, l’azienda dei rifiuti, ha recentemente ubicato all’inizio di via della Piazzola (lato viale A.Volta) i nuovi cassonetti che in teoria dovrebbero aprirsi grazie ad una chiavetta dotata di tag RFID, mentre in altre zone da luglio 2021 è stato avviato il porta a porta. Come riportato dalla stampa ( https://www.lanazione.it/cronaca/raccolta-rifiuti-1.7118756 ), Alia ad inizio dicembre scorso ha subito un attacco informatico mentre pochi giorni dopo, come si può evincere dalle conversazioni di posta elettronica con il Sottoscritto, ha ammesso un “errore” nell’aver riconsegnato i bidoncini per il porta a porta (allegato 6). Nella corrispondenza si è fatto presente come ad ogni codice utente, in teoria referenziato univocamente all’interno della banca dati, non dovrebbero essere assegnati più bidoncini della stessa tipologia (“se non avessimo fatto questa segnalazione, Voi avreste continuato a contabilizzare la nostra differenziata con il nuovo codice”, 14.12.21). Inoltre per come è gestita la nuova raccolta differenziata porta a porta, non sembra che venga fatto un controllo sul contenuto (cioè se all’interno dei sacchetti viene immessa per sbaglio indifferenziata nell’organico). Idem con i nuovi cassonetti: una volta a regime, è facile immaginare che la nuova chiavetta li aprirà in maniera indiscriminata, così un utente può conferire l’indifferenziata in quello dell’organico e viceversa. Stando così le cose Alia teoricamente può monitorare solo il numero delle volte in cui un utente conferisce, questo però a detrimento di un corretto monitoraggio della quantità di organico per produrre biogas (ed avviare sconti in bolletta), o della qualità dello stesso come eventuale ammendante in agricoltura ( https://www.civitasdemocratica.it/2022/01/19/al-presidente-della-commissione-agricoltura-camera/ ). Peraltro domenica 23.1.22 al TG3-Toscana è stato mostrato come l’Università di Siena stia elaborando un metodo per riconvertire gli scarti del pesce in bioplastica. Visto che la ragione sociale è ‘Alia Servizi Ambientali Spa’ e che nella richiesta di archiviazione della Procura di Roma, la Dott.ssa Terracina ha scritto che “l’Amministrazione assume il potere-dovere di immediato intervento” su “sicurezza, sanità igiene giustizia e ordine pubblico” ( https://www.civitasdemocratica.it/documents/bergamo/Procura_Roma_090920.PDF ), è lecito che chi paga le bollette abbia contezza di come vengono gestiti i rifiuti. Anche alla luce di quanto successo a dicembre 2021, che lascia qualche dubbio sulla gestione organizzativa dell’azienda fiorentina. Se il problema non viene risolto a monte, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: “Le mafie in Toscana sono una presenza stabile”, così il pg Marcello Viola lancia l’allarme, con inevitabile riferimento alle “ceneri di risulta dei fanghi prodotti dalle concerie di Santa Croce sull’Arno” (‘la Repubblica-Firenze’, 23.1.22). Per rendere meglio l’idea, si allegano alcune videate preparate il 23.1.20 per la presentazione orale al bando ‘Next Energy’ in cui ad ogni edificio georeferenziato vengono rappresentati i cassonetti divisi per tipologia di rifiuto e quantità conferita negli stessi, energia autoprodotta e consumata, nonché liquami (allegato 7). Tutto questo computo energetico da incrociare con quelli del GSE anche per rendere in futuro più trasparenti le aste del Capacity market dove ENEL gioca un ruolo non indifferente ( https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Incapacity-Market1-14fe3559-62f9-41a6-817c-ffabad4b2c37.html ). Il giorno successivo (24.1.20), l’allora Presidente di Terna, che aveva selezionato il progetto di cui sopra, non si è presentata a Milano in qualità di Presidente della giuria del bando.
9) L’articolo de ‘L’Espresso’ del 9.1.22 dal titolo ‘Le scatole cinesi del lusso‘, che cita l’inchiesta di cui è titolare il Dott. Tescaroli, rafforzano quanto depositato questa estate a Prato ( https://www.civitasdemocratica.it/2021/07/15/alla-procura-di-prato/ ), cioè che questo alleggerimento nei controlli del distretto del tessile è un probabile sotterraneo accordo avvenuto nell’estate del 2014 con le autorità cinesi per la vendita del 35% di Cdp Reti (di cui Terna fa parte) a State Grid of China. In quanto asset strategico, di questo ne è stato informato il Copasir (allegato 8).
Tutto ciò premesso,
ed essendo la Procura di Firenze competente sul comportamento dei magistrati perugini, si CHIEDE che il Signor Procuratore della Repubblica voglia indagare sui fatti di cui in narrativa, in special modo:
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verifica stato avanzamento esposto depositato il 21.9.18 alla Procura di Perugia inerente violazione ex art. 408 c.p.p. da parte della Dott.ssa Condemi della Procura di Roma (proc. n° 9900/15);
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verifica se i fatti accaduti a dicembre 2021 siano o meno da attribuire a carenze organizzative interne ad Alia Spa con eventuali ripercussioni negative igienico-ambientali nella raccolta rifiuti.
In aggiunta
CHIEDO
di essere avvisato ex art. 408 c.p.p. della eventuale richiesta di archiviazione.
Documenti allegati:
1) Integrazione del 24.6.16 presso Procura di Roma; 2) Articoli de ‘la Repubblica’ del 13.1.22; 3) Copia cartacea progetto per bando ‘Next Energy’ inviata all’Antitrust; 4) Articolo ‘Il Sole 24 Ore’ del 23.1.22; 5) Ordinanza archiviazione Tribunale Firenze del 2.8.21; 6) Bolletta e corrispondenza email con Alia Spa; 7) Videata presentazione orale bando ‘Next Energy’; 8) Email al Presidente Copasir del 21.10.21;
Firenze, 31.1.22