PROCURA DELLA REPUBBLICA DI BERGAMO
(Dott.ssa Maria Cristina ROTA)
(Raccomandata n° 153733225218)
PROCURATORE GENERALE DELLA CASSAZIONE
(Dott. Giovanni SALVI)
(Raccomandata n° 153733229575)
Il Sottoscritto, Giovanni AMADUCCI, nato a Boston (USA) il 1.3.64 e residente a Firenze in XXX, espone quanto segue:
1) Si mette a conoscenza del presente esposto anche il Procuratore Generale della Cassazione, Dott. Salvi, in quanto è irrituale che un Pubblico Ministero rilasci dichiarazioni agli organi di informazione (“Da quello che ci risulta la decisione di istituire la zona rossa di Nembro e Alzano era governativa”, ‘AGI’, 29.5.20) PRIMA di aver sentito come persona informata sui fatti il diretto interessato per epidemia colposa; col rischio di pregiudicare l’imparzialità dell’indagine e creare un clima ancora più divisivo. Prova ne sia che addirittura un quotidiano come ‘LaVerità’, che non nutre certo di simpatie governative, nel rispondere ad un lettore lo scorso 31.5.20 ha scritto: “non mi piace che un procuratore parli in questo modo, anticipando di fatto quello che dovrebbe essere la conclusione dell’inchiesta… Anche perché, ad essere onesti, abbiamo visto altre Regioni (compresa la sua Emilia Romagna) che hanno chiuso le zone rosse senza aspettare il governo” (allegato 1).
2) Tornando all’oggetto dell’esposto, l’Autorità Nazionale Anticorruzione con risposta del 5.2.20 ha annunciato l’archiviazione in merito ad una segnalazione di febbraio scorso riguardante il bando ‘Next Energy’ edizione 2019 indetto da Terna, Cariplo Factory e Fondazione Cariplo, con la motivazione che “il soggetto segnalato, società quotata, non rientra tra quelli vigilati da questa Autorità” (allegato 2). Alla suddetta risposta dell’ANAC, il 23.5.20 sono state replicate alcune considerazioni, tra cui quella che Cariplo Factory e la medesima Fondazione non sembrano godere di tale ragione sociale, ricordando però alla sopracitata autorità l’eventualità di sottoporre “a verifica se il Vostro comportamento sia da configurare o meno come un’omissione di atti di ufficio (ex. art. 328 c.p.p.)” (allegato 3).
3) Prima della risposta della suddetta autorità, oltre alla prima segnalazione del 6.2.20, erano state inviate sempre per email integrazioni in data 28.3.20 e 4.5.20 (allegato 3). Nelle tre comunicazioni all’ANAC più volte si era mostrato curiosità su come improvvisamente fossero sbocciate iniziative molto simili al progetto proposto per il bando in questione. Ultima fra tutte, quella riportata da ‘il Fatto Quotidiano’ di qualche giorno fa ( https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/09/allevamenti-intensivi-greenpeace-la-meta-dei-fondi-europei-in-lombardia-alle-aziende-con-troppe-emissioni-e-i-piccoli-scompaiono/5829689/ ), ove oltre a rilevare che in Lombardia si allevano “circa la metà dei suini”, si legge: “Un carico di liquami da smaltire eccessivo per i territori che ospitano queste attività e che non sembrano andare verso una diminuzione, dato che la Regione ha fatto richiesta di deroga per innalzare la soglia massima di chili di azoto per ettaro autorizzata”. Obiettivo del progetto proposto per il bando Cariplo era quello di studiare la correlazione tra consumi energetici e gas serra (da qui il nome ‘Greenhouse’ al progetto) includendo anche il monitoraggio della raccolta differenziata dei rifiuti e liquami. In linea con il sopracitato articolo del ‘Fatto’, il 22.11.19 il settimanale ‘Internazionale’ aveva pubblicato la versione italiana di un articolo del ‘New York Times’ in cui venivano mosse precise critiche alla gestione dei fondi comunitari, in special modo da parte dei paesi dell’est europeo: “L’indagine del New York Times in nove paesi ha svelato l’esistenza di un sistema che è deliberatamente non trasparente, pregiudica pesantemente gli obiettivi ambientali dell’Unione europea ed è distorto da corruzione e conflitti di interessi. La burocrazia europea tollera questa corruzione perché per affrontarla bisognerebbe riformare un programma – quello della politica agricola comune – essenziale per tenere insieme l’Unione. I leader europei sono in disaccordo su molte cose, ma tutti fanno affidamento sui generosi sussidi della Pac, che possono spendere come vogliono” (allegato 4). Nelle comunicazioni all’ANAC si è sempre posto l’accento sul fatto che il progetto ‘Greenhouse’, come da specifiche, fosse scalabile anche per tutto il territorio comunitario grazie una precisa codifica dei dati. Sarà un caso ma pochi giorni dopo l’ultima comunicazione del 23.5.20 intitolata ‘Next Energy’ etc., e messa in copia all’Antitrust UE, la Commissione UE ha partorito il ‘Next Generation UE’. Sempre nella medesima, oltre a suggerire una metodologia per le spese sanitarie, si accenna al problema del digital divide, e curiosamente ANAC stila un piano per il Governo per la “digitalizzazione delle gare” ( http://www.lanotiziagiornale.it/fase-2-le-proposte-anac-appalti-digitali-e-verifiche-semplificate-in-un-documento-inviato-a-palazzo-chigi/ ).
4) Nell’articolo pubblicato da ‘Internazionale’ (la cui versione originale del ‘NYT’ è reperibile al seguente link https://www.nytimes.com/2019/11/03/world/europe/eu-farm-subsidy-hungary.html ) viene anche segnalato che “in Slovacchia ci sono stati furti di terra in puro stile mafioso” e “Nel 2018 il giornalista d’inchiesta Ján Kuciak è stato assassinato mentre indagava su alcuni criminali italiani che si erano infiltrati nell’industria agricola, approfittando dei sussidi e costruendo legami col potere politico. Nonostante questo, a Bruxelles e in altre capitali europee le proposte di riforma della Pac sono spesso annacquate o accantonate”. Giova ricordare che due giorni prima del ritrovamento del corpo del giornalista slovacco era stata inviata per raccomandata alla Corte di Giustizia Europea proposta di estendere a tutto il territorio UE “il reato di associazione mafiosa (416bis)” ( https://www.civitasdemocratica.it/2018/02/24/alla-commissione-antimafia/ ).
5) Sul tema della digitalizzazione si allega segnalazione inviata per raccomandata all’Antitrust nel maggio 2016 in cui si legge: “Per come stanno oggi le cose e guardandole in prospettiva, un bel dì un utente rischia di trovarsi a pagare sia gli eventuali costi della fibra ottica di ENEL, ma anche quella di Telecom. E la fibra per le sue caratteristiche tecniche non è un filo elettrico che si possa fisicamente piegare a 90°. Altro paio di maniche se invece le competenze di Metroweb (fibra ottica attraverso le canaline elettriche), che grazie a CDP è in parte pubblica, venissero date in appalto o affittate via via dai vari player per la messa in posa sul territorio nazionale. Sarebbe un modo per velocizzare i lavori e per provare a scorporare la rete, più o meno come ha fatto l’attuale AD di Telecom, quando era in Terna, con ENEL” (allegato 5). La recente puntata di ‘Report‘ del 1.6.20 ha inequivocabilmente messo a nudo i ritardi dei lavori: risulta difficile quantificare se un mancata digitalizzazione abbia influito negativamente nello scambio di informazioni (es; telemedicina) per fronteggiare al meglio l’emergenza sanitaria, tuttavia è una variabile da non sottovalutare.
6) Non è scientificamente provato che l’inquinamento sia una diretta causa del Covid-19. Tuttavia alcuni studi dimostrano che la “Pianura Padania resta tra le aree più inquinate d’Europa”( https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/03/ambiente-lockdown-ha-ridotto-inquinamento-e-salvato-vite-ma-pianura-padana-resta-tra-le-aree-piu-inquinate-deuropa/5823608/ ). Nella risposta ad ANAC (e Terna) del 23.5.20 era stato incluso il link ad uno studio che tende a dimostrare come “il coronavirus è molto più mortale dove l’aria è più inquinata” ed in cui si suggerisce di intervenire “su settori come l’economia circolare, la mobilità sostenibile, l’efficientamento energetico, la digitalizzazione” ( https://www.lastampa.it/tuttogreen/2020/05/21/news/il-coronavirus-uccide-il-doppio-dove-l-aria-e-piu-inquinata-1.38858183 ). Sempre tra i documenti inoltrati ad ANAC (e Terna) lo scorso 6.2.20 c’è anche quello de ‘il Fatto Quotidiano’ del 15.1.20 intitolato ‘Fanghi tossici, i rischi restano nei campi’ in cui viene riportato che “gli spandimenti in Lombardia hanno un impatto cumulativo insostenibile” (allegato 6), questi resi possibile dall’art.41 del decreto Genova del novembre 2018. Nella segnalazione del 4.5.20 si era fatto cenno ad un articolo de ‘L’Espresso’ del giorno prima dove viene messo in evidenza quanto segue: “Tonnellate di antibiotici sono somministrati agli animali come misura profilattica: non vengono cioè dati loro quando si ammalano, ma sempre e comunque, per evitare che si ammalino. Il risultato è che oggi il 73 per cento degli antibiotici prodotti al mondo è utilizzato nelle zootecnie. Con una conseguenza di non poco conto: questi farmaci si diffondono nell’ambiente e favoriscono la nascita di super-batteri resistenti, suscettibili poi di attaccare l’essere umano rimasto a quel punto senza difese” (allegato 7).
7) Nell’esplorare i nessi di causalità di questa emergenza sanitaria si sottopone a Codesto Ufficio le affermazioni del Prof. Remuzzi, direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’ di Bergamo, quando al ‘Corriere’ dell’11.6.20 ha affermato che “L’epidemia attacca i cosiddetti cluster… Se ci rifacciamo a questi modelli forse si riesce a capire perché nelle località dove c’è stata più attenzione agli anziani (con luoghi di aggregazione dedicati, come a Nembro per esempio) la diffusione dell’epidemia sia stata così violenta”. Come pure vale la pena evidenziare quanto riportato il 28.5.20 sul settimanale ‘Oggi’ dal primario di pneumologia De Donno dell’ospedale ‘Poma’ di Mantova: “In Lombardia ci sono quattro ceppi di questo virus, e nessuno è identico a quello cinese… Io ho fatto uno studio sui casi di polmonite nel mio reparto. Secondo me, i primi pazienti sono di fine settembre. Una forma aggressiva, che ha avuto uno stranissimo picco tra ottobre e novembre e che colpiva soprattutto gli adolescenti. Sono sicuro fossero riconducibili al coronavirus” (allegato 8). Su tutte va però citato ciò che fu redatto dall’ematologo Cornaglia Ferraris a pag. 222 nel suo libro ‘La casta bianca’ del 2008: “I nostri geni sono stati selezionati in milioni di anni come adatti a vivere su questo pianeta, insieme alle altre specie. La violenza chimica degli ultimi cent’anni impedirà a qualunque gene di modificarsi in tempo. Gli unici a poterlo fare sono i virus, che si riproducono a miliardi in pochi minuti e possono facilmente inserire errori casuali in RNA e DNA, adattandosi a nuove condizioni e nuove specie. L’uomo no” (allegato 9). Per poi proseguire con la seguente indicazione: “La terapia? Finanziare la prevenzione primaria. Non OGM, terapia genica e trapianti di organi da babbuini e maiali umanizzati, ma prevenzione primaria”.
8) Le recenti dimissioni del direttore generale della Regione Lombardia Luigi Cajazzo, ex capo della Mobile di Lecco, riaprono uno squarcio sui meccanismi di scelta per tali incarichi, ben denunciati sempre nel libro ‘La casta bianca’ da cui si riportano alcuni estratti: “Il 31 dicembre 1994 sette capigruppo vengono registrati durante una riunione nella quale si dividono le poltrone. Litigano, ricattano, pretendono, scambiano, si accordano: Patrizia Toja è allora assessore al Bilancio della Giunta leghista di Paolo Arrigoni. Oggetto della contesa 59 posti dei nuovi direttori generali. «Io chiedo Magenta e rinuncio a Vimercate.» «No, mollate Cernusco e facciamo un discorso su Garbagnate.»… «Allora, ricapitoliamo: 24 posti ai popolari, 14 alla Lega, 10 ai socialisti, 7 al PDS… » ‘Non vi è dubbio’ concludono i giudici, che i politici andrebbero condannati per ‘abuso d’ufficio’, che però ‘non è più previsto dalla legge come reato.’ Infatti il 16 luglio 1997, nel bel mezzo del processo, il Parlamento aveva approvato a larghissima maggioranza una riforma, su proposta di Saraceni(DS) e Cirami(Forza Italia), che legalizzava la lottizzazione” (pag.88); “le cardiochirurgie in Lombardia sono in numero pari a quelle dell’intera Francia e che esiste un interesse oggettivo per sottoporre a by-pass coronarico tutti i casi con un minimo di alterazione” (pag.21); “Il Governo sa che la crescita della sanità del Nord si basa sull’arretratezza della sanità del Sud e sa quanto duro possa essere porvi rimedio, visti gli interessi economici in gioco: settecentocinquanta milioni di euro nella sola Lombardia, per esempio” (pag.31); “Dal momento che ben l’80 per cento del denaro che circola in quasi tutte le Regioni proviene dal fondo sanitario, è ovvio che malavita e corruzione si concentrino sulla sanità. Lo stesso fanno politici, imprenditori e sindacalisti, attratti dalle possibilità di lavoro e guadagno, clientele e voti, potere e intrecci favorevoli agli interessi di ciascuno. La maggioranza di tali interessi non ha nulla a che fare con la salute dei cittadini. Per evitare eccessi, ci si è accordati tra potenti per suddividere le risorse in ‘lotti’, che vengono negoziati continuamente in funzione dei risultati elettorali. Chi gestisce il lotto derivato dalla contrattazione fra partiti concede l’appalto alle cooperative di CL o a quelle rosse, all’imprenditore dotto Pinco oppure al signor Palla, ma solo se garantiscono un ‘ritorno’ al partito o al gestore del lotto? Probabile” (pag.34); “Prima di essere trasferito dal CSM, il sostituto procuratore Luigi de Magistris aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Chiaravallotti, dell’ex parlamentare Filocamo (ex assessore alla Sanità ed ex commissario straordinario dell’ASL di Locri), di Giovanni Luzzo (ex assessore alla Sanità), di Luigi Giugno (medico dell’ospedale di Locri) e di Manuela Stroili (ex direttore generale della ASL di Locri)” (pag.32); “La Sicilia accredita il 25 per cento di tutti gli ambulatori e dei laboratori privati italiani e spende molto di più di quanto si faccia in Finlandia, con servizi, però, più vicini a quelli tunisini” (pag.12). Categorico infine il giudizio dell’autore sull’Istituto Superiore di Sanità: “un carrozzone democristiano gonfio di impiegati nullafacenti” (pag.36). L’accenno al C.S.M. già allora non ispirava fiducia (seguirà a giorni sull’argomento integrazione alla Procura di Perugia), ma il suddetto libro è stato utilizzato lo scorso 13.5.20 – proprio il giorno in cui veniva nominato il neo procuratore di Bergamo – per ricordare ciò che stava scritto nell’introduzione: “Il sistema si è ammalato. La malattia si chiama lottizzazione partitica ed è molto pericolosa” ( https://www.civitasdemocratica.it/2020/05/13/veni-vidi-virtus/#La_casta_bianca ). Codesto Ufficio è libero di indagare chiunque per epidemia colposa sulle ragioni che hanno concorso alla diffusione del Coronavirus, che tra l’altro investe anche altre tematiche, quali la mancanza di dpi o il mancato aggiornamento del piano pandemico, ma ai sensi dell’art.41 c.p, è lo Stato e/o il Legislatore che in tutti questi decenni ha mancato di varare una legge attuativa dell’art.49 della Costituzione sui partiti politici. Problema posto da un noto giurista fiorentino quando il Sottoscritto non era ancora nato: “I partiti da libere associazioni di volontari credenti si sono trasformati in eserciti inquadrati da uno stato maggiore di ufficiali e sottufficiali in servizio attivo permanente” (Piero Calamandrei). Sul tema il 2.5.18 era stata inviata raccomandata al Presidente della Repubblica e messa a conoscenza per email a tutti i parlamentari dell’attuale legislatura ( https://www.civitasdemocratica.it/2018/05/02/al-presidente-della-repubblica-2/ ).
9) Non è pretesa di questo esposto l’avvio di un’indagine su Terna, Cariplo Factory, Fondazione Cariplo, anche se quest’ultima viene citata insieme alla Regione Lombardia dal settimanale ‘L’Espresso’ del 31.5.20 per un’indagine della Procura Milano (allegato 10). Tuttavia è bene segnalare che il progetto sottoposto per il bando in oggetto essendo afferente a problematiche energetiche, informatiche e chimiche, l’inaspettata assenza dell’ex Presidente di Terna in qualità di Presidente della Giuria – quest’ultima chimica di chiara fama – ha costituito per il Sottoscritto un handicap. In termini più generali, un conto è partecipare ad un bando e presentare rimostranze ex post, altro è denunciare presunte irregolarità, nell’interesse di tutti i partecipanti, ex ante. Ed a scanso di equivoci, la documentazione originale è stata inviata in forma cartacea all’Antitrust nel dicembre 2018, all’indomani del decreto Genova e ben prima del Covid-19.
10) Per completezza si mette a conoscenza di Codesto Ufficio che la segnalazione del 6.2.20 ad ANAC (e Terna) è stata inviata dalla casella amaducci@dada.it dismessa il 10.3.20, i cui log, a detta dei legali di Register.it, dovrebbero essere preservati fino a fine 2020, in quanto il Tribunale di Firenze il 30.9.20 dovrà decidere se archiviare o proseguire le indagini contro ignoti per accesso abusivo (allegato 11).
Tutto ciò premesso,
si CHIEDE che il Signor Procuratore della Repubblica voglia indagare sui fatti di cui in narrativa, in special modo:
-
se la mancata “indagine conoscitiva” da parte di ANAC costituisca o meno una omissione di atti di ufficio sensi dell’art. 328 c.p.p.;
-
su chi abbia creato i presupposti, come riportato testualmente sul ‘Fatto Quotidiano’ del 15.1.20, “in contrasto con la Cassazione, autorizzava lo smaltimento sui terreni agricoli di fanghi da depurazione pesantemente contaminati da sostanze tossiche quali idrocarburi, diossine, furani, PCB, toluene, selenio, berillio, cromo e arsenico”, ciò in violazione della Direttiva 2008/99/CE e legge 68/2015 sugli ecoreati.
In aggiunta
CHIEDO
di essere avvisato ex art. 408 c.p.p. della eventuale richiesta di archiviazione.
Documenti allegati:
1) Articolo ‘LaVerità’ del 31.5.20; 2) Comunicazione ANAC del 5.5.20; 3) Segnalazioni ad ANAC del 6.2.20, 28.3.20, 4.5.20 e del 23.5.20; 4) Articolo ‘Internazionale’ del 22.11.19; 5) Segnalazione all’Antitrust del 23.5.16; 6) Articolo ‘il Fatto Quotidiano’ del 15.1.20; 7) Articolo ‘L’Espresso’ del 3.5.20; 8) Articolo ‘Oggi’ del 28.5.20; 9) Estratto dal libro ‘La casta bianca’; 10) Articolo ‘L’Espresso’ del 31.5.20; 11) Verbale fissazione udienza Tribunale Firenze del 30.9.20;
Firenze, 18.6.20