COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA
SUL SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA
(Dott. Giuseppe PIGNATONE)
TO: Lista email componenti Commissione
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Il Sottoscritto, Giovanni AMADUCCI, nato a Boston(USA) il 1.3.64 e residente a Firenze in XXX, espone quanto segue:
1) In data 2.10.17 era stato inviato esposto per raccomandata a Codesta Commissione ( https://www.civitasdemocratica.it/2017/10/02/alla-commissione-sul-sistema-bancario/ ), ed in data 20.12.17, sempre per raccomandata, un’integrazione ( https://www.civitasdemocratica.it/2017/12/20/alla-commissione-sul-sistema-bancario-2/ ). In virtù dell’articolo comparso su ‘LaVerità’ del 28.12.17 dal titolo ‘Mai arrivate in commissione banche le carte scottanti su De Benedetti’, si informa che anche la Procura di Roma era stata messa a conoscenza dell’apertura di un fascicolo su MPS.
2) Al punto 3 della memoria depositata il 24.6.16 presso la Procura di Roma, messa in copia al Procuratore Nazionale Antimafia Dott. Roberti, si legge: “In merito ai due succitati istituti di credito (Monte dei Paschi e Banca Etruria), si informa che in data 16.12.15 è stata depositata integrazione ad un esposto effettuato presso la Procura di Siena il 30.5.16 dove si fa riferimento alla ristrutturazione del debito della società ‘Sorgenia’ tratta dalla postfazione del libro dal titolo ‘Contro gli abusi delle banche’ di Mario Bortolotto: ‘Carlo De Benedetti ha chiesto il soccorso delle banche per evitare il fallimento di Sorgenia, la società energetica con interessi nella centrale elettrica di Vado Ligure(Savona), indebitata per 1,8 miliardi con 21 banche… La banca più esposta con la società che apparteneva a De Benedetti è il Monte dei Paschi, divenuto così l’azionista principale della nuova Sorgenia, con il 22,2 del capitale’. Va aggiunto che sempre a pag. 120 del libro di Bortolotto si accenna al fatto dentro Sorgenia ‘c’è anche, con l’1 per cento, la Banca popolare dell’Etruria’ (allegato 5). Titolare dell’inchiesta a Siena è la Dott.ssa Menicucci (n° 690/2015/k)”.
3) Al punto 4 della memoria depositata il 24.6.16 presso la Procura di Roma, messa in copia al Procuratore Nazionale Antimafia Dott. Roberti, si legge: “Inutile ricordare alla Procura di Roma l’anomala movimentazione di Borsa sui titoli di Banca Etruria poco prima del decreto legge sulla banche popolari. Tuttavia tra gli allegati inviati alla Commissione Europea il 24.3.16 vi è anche quello inviato all’Antitrust italiana il 1.2.16, questo postato all’indirizzo https://www.civitasdemocratica.it/2016/02/01/allantitrust (allegato 6), dove si menziona ‘Tages Group’, holding specializzata nel recupero crediti. Quest’ultima viene citata nell’articolo del 1.6.16 di Fabio Tonacci su ‘la Repubblica’ per il recupero crediti in sofferenza della banca aretina (allegato 7)”.
4) Al punto 6 della memoria deposita il 17.3.17 presso la Procura di Roma, messa in copia al Procuratore Nazionale Antimafia Dott. Roberti, si legge: “Nell’integrazione del 10.10.16 al punto 8 si è accennato alla vicenda Monte dei Paschi di Siena. Essendo Roma la sede di Poste Italiane, si informa per competenza territoriale (ma che verrà messa anche al vaglio del GIP del Tribunale di Siena Roberta Malavasi in opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla PM Menicucci a fine ottobre 2016) che in data 9.12.16 era stata inviata, tramite Corriere Espresso (EMS), lettera alla Casa Bianca. Stessa documentazione era stata inviata per raccomandata estera (RA) sia a Pierre Moscovici presso la Commissione Europea, sia a Mario Draghi presso la BCE, nonché a Janet Yellen presso la FED. Come di evince dalla email inviata il 27.1.17 a Poste Italiane (messa in copia all’AGCOM anche per raccomandata il 7.3.17), per bocca della direttrice dell’Ufficio Postale in questione è ‘molto anomalo‘ che un Corriere Espresso impieghi un mese per giungere da Firenze a Washington D.C., soprattutto se si considera che la raccomandata alla FED è giunta nei tempi previsti: quasi a voler evitare che l’Amministrazione Obama, in scadenza il 20.1.17, prendesse una decisione in merito. E’ pur vero che il Consolato USA di Firenze ne aveva ricevuto copia per posta normale il 12.12.16; quindi in teoria avendo i codici di spedizione, l’EMS per la Casa Bianca potrebbe anche essere stato ‘rallentato’ in territorio statunitense (allegato 8). Tuttavia già presso il Comando dei Carabinieri di Firenze in data 5.1.16 si era presentato esposto contro Poste Italiane per i ritardi ingiustificati per documentazione inviata a Washington D.C. riguardo MPS: nessuna risposta. Come inevase sono rimaste le domande inoltrate il 16 e 17.1.17 per email a Poste Italiane. Si legge su ‘il Sussidiario.net’ del 14.3.17 ( http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2017/3/14/MONTE-DEI-PASCHI-DI-SIENA-Ultime-notizie-Mps-l-appello-per-sbloccare-lo-stallo-Ue-oggi-14-marzo-2017-/753940/ ) che ‘Per risolvere la crisi di Mps pare che il Governo Renzi avesse cercato di esercitare anche delle pressioni sul management di Poste Italiane per un intervento, che non sarebbe però arrivato’ (allegato 9). Da notare che nel periodo che va dal 9.12.16 al 17.1.17, giorno in cui il Corriere Espresso è stato formalmente ricevuto alla Casa Bianca, c’è stato l’insediamento di un nuovo Governo, lo stanziamento da parte di quest’ultimo di uno scudo pubblico da 20 miliardi per MPS ed altre banche, e le dimissioni del capo della Polizia Postale Di Legami per mancato rispetto del decreto legislativo del 19.8.17, che obbliga le polizie di informare i propri superiori sulle indagini in corso…”.
5) La memoria del 17.3.17, a cui si accenna al punto precedente, è stata depositata non senza discussioni in quanto la Procura di Roma senza preavviso, malgrado ne fosse stata fatta esplicita richiesta (ex art. 408 c.p.p.), in data 10.1.17 aveva emesso decreto di archiviazione (allegato 1). Decreto che il Procuratore Pignatone, su istanza del 6.7.17 (allegato 2), ha provveduto ad inviarmi per raccomandata il 19.7.17 (ricevuto il 29.7.17).
Tutto ciò premesso,
si porta a conoscenza dei fatti summenzionati Codesta Commissione di Inchiesta per evidenziare che oltre alla Procura di Siena, neanche quella di Roma ha ritenuto opportuno coinvolgere le autorità statunitensi per avere delucidazioni sul caso dell’istituto di credito senese. Tuttavia, se anche Codesta Commissione non riterrà meritevole di attenzione l’eventuale ruolo della finanza USA sul caso MPS, più che al sottoscritto, è auspicabile che avrà modo di motivarlo alla collettività.
Documenti allegati:
1) Decreto archiviazione Procura di Roma del 10.1.17; 2) Lettera raccomandata Procuratore Pignatone del 19.7.17;
Firenze, 13.1.18