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Firenze, 19.9.16
A ‘festAmbiente‘ c’è sempre la cattiva abitudine di iniziare i dibattiti ben oltre i 15 minuti di ritardo accademico e talvolta gli ospiti previsti in scaletta marcano visita, mentre il pubblico di solito ascolta supinamente, per non dire mestamente, tutto ciò che gli viene dato da bere.
Venerdì 12 agosto il tema della serata era ‘La rivoluzione energetica per fermare i cambiamenti climatici‘ e tra gli ospiti invitati a parlare c’era il Prof. Giuliano Amato, attuale membro della Corte Costituzionale (che riceverà la presente per raccomandata), nonché Presidente onorario del Centro Studi Americani di Roma.
Quest’ultimo dopo aver ‘istituzionalmente’ elogiato l’attuale esecutivo, ad un certo punto invita fuori programma a parlare sul palco la Prof.ssa Termini dell’AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico), che a sua volta inizia a tessere le lodi di “un’azienda italiana” (sarà mica ENEL?) per lo sviluppo dei suoi contatori intelligenti.
Sull’argomento specifico essendo stato aperto un procedimento da parte dell’Antitrust, anche in virtù delle varie segnalazioni, quando si chiede di poter fare una precisazione, il conduttore della serata, il giornalista Giancarlo Capecchi, risponde esattamente come nella canzone di Jannacci: “Doveva dirmelo prima” ( https://www.youtube.com/watch?v=tdCKJadZSfM ).
Sì, ma prima quando?
L’imprenditore Barbagli, che i suoi nuovi contatori gas li sta già installando, e che ha sponsorizzato il convengo ‘Dai condomini alle città Metropolitane‘ organizzato da ‘EnergiaMedia’ lo scorso novembre a Firenze, aveva sollevato il problema chiedendo di “evitare monopoli nel mercato dei post-contatori” e rivolgendosi in chiusura al rappresentante dell’AEEGSI Cecilia Gatti, aveva invocato un “sistema di regole certe”; concetto ribadito dallo stesso ad un altro convegno tenutosi a Bologna sullo ‘Smart Metering‘. Ora poi sembra che la furbata di unire banda larga ed installazione dei nuovi contatori elettrici stia generando un po’ di maretta all’interno di Enel Open Fiber ( http://www.lettera43.it/economia/aziende/enel-renzi-prova-a-mediare-tra-starace-e-pompei_43675258646.htm ). E comunque al suddetto convegno bolognese, il rappresentante dell’ANIE (Associazione Italiana Industrie Elettrotecniche) ha ribadito come i nuovi contatori ENEL sembrano non comunicare con il mondo esterno; pertanto qualora uno startupper volesse implementare degli algoritmi predittivi sui consumi energetici di un condominio, se non con il povero Jannacci, forse li deve fare con il cantautore intelligente? Ma il bello è che al termine del dibattito di ‘festAmbiente’ quando si è sottolineato questa piccola anomalia tecnica al Vice Presidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini, dal gesto inequivocabile della testa sembra ne fosse a conoscenza pure lui! E allora perché costui non ha sollevato la questione durante il dibattito, visto che giocava in casa?
Giorni fa in Confindustria Firenze parlando di ‘Industria 4.0‘ è venuto fuori che la Regione Toscana acquisterà il software della General Electric per il monitoraggio dei consumi energetici delle aziende toscane, ciò a dispetto di quanto affermato lo stesso giorno al CSA (presente Amato) dall’Ambasciatore USA John Phillips (che riceverà la presente per raccomandata con letterina di accompagnamento) sui mancati investimenti esteri in caso di esito negativo del referendum costituzionale. Il mantra del CEO della suddetta azienda statunitense Jeff Immelt è “The real opportunity for change… is the Industrial Internet, an open global network that connects people, data, and machines”: mentre tutto il mondo tende ad aprirsi e condividere i dati, ENEL Open Fiber che fa, si chiude a riccio con ENEL Locked Fiber?
In merito agli assenti ingiustificati, come già ampiamente segnalato anni fa, il presidente di Terna, Matteo del Fante, non si presentò al dibattito di ‘festAmbiente’ del 2014 (presente Amato). Al quale si voleva chiedere il senso della vendita del 35% di CDP reti ai cinesi. Domanda quindi rivolta a fine dibattito dell’11.8.14 a Zanchini, il quale rispose: “Questo Governo non ha un’idea”. Ed infatti adesso i problemi vengono fuori ( http://www.lanotiziagiornale.it/terna-conflitto-dinteressi-cinese-la-societa-vuole-comprare-un-pezzo-della-greca-admie-ma-per-riuscirci-dovra-sfidare-uno-suo-stesso-azionista/ ). Ma a proposito di idee, l’attuale inquilino di Palazzo Chigi ne ha ricevute parecchie ben prima che ufficializzasse il suo lancio sulla scena nazionale, proprio ad iniziare dalla riduzione degli incentivi al fotovoltaico; e poi bioedilizia, monitoraggio sui consumi energetici, etc. etc. Tutte cose peraltro elencate da Sperandini del GSE e dal sottosegretario Silvia Velo durante il dibattito dello scorso agosto.
Nell’ultimo libro di Oddo e Greco dal titolo ‘Lo Stato paralleo – La prima inchiesta sull’ENI’ (Ed. Chiarelettere) viene ampiamente riconosciuto all’ex Presidente del Consiglio Amato di aver letteralmente buttato fuori le segreterie dei partiti dai vari consigli di amministrazione: “Iri, Ina, Eni ed Enel furono trasformati in società per azioni dalla sera alla mattina, per decreto legge”. Va aggiunto però che al convegno tenutosi a Milano il 7.6.16, dal titolo ‘Il codice degli appalti pubblici: il sistema delle gare nei settori dell’Energia e dei Trasporti‘, per bocca del Direttore Generale ANIE Maria Antonietta Portaluri, è stato detto che sulla scelta della stazione appaltante “il sistema di qualificazione non riguarda le imprese pubbliche come ENI”; che tra l’altro è anche proprietaria dell’agenzia di stampa AGI. Se poi si considera che il presidente della ‘Fondazione Open’, la cassaforte elettorale dell’ex Sindaco di Firenze, fa parte del board di ENEL, par di capire che se anche cambiano gli orchestrali, la musica rischia di rimanere la stessa.
Se il DDL concorrenza è fermo al Senato, ciò non significa che si sta facendo tutto il possibile per favorire i soliti noti? ( http://www.lanotiziagiornale.it/conflitto-di-interessi-finito-nel-dimenticatoio-doveva-essere-pronto-in-100-giorni-ma-il-ddl-e-ancora-fermo-al-senato-le-lobby-ringraziano/ )
E allora, questo benedetto Senato, serve o non serve?
A fine ‘chiaccherata’ dello scorso agosto è stato segnalato a Zanchini come a ‘festAmbiente’ si sia persa un’occasione per discutere in ambito energetico dei pregi/difetti della riforma costituzionale, proprio per tentare di districarsi tra i gufi del NO ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/07/emissioni-co2-e-centrali-enel-cosa-cambia-con-il-si-al-referendum-costituzionale/2958736/ ) e le cinciallegre del SI.
Non si sa se negli ultimi anni il numero dei partecipanti alla manifestazione estiva di Legambiente sia in calo, ma di certo un po’ di verve rischia di perderla dovesse rimanere tutto così a senso unico: se ci sarà sempre meno da festeggiare, non sarà più appropriato chiamarla ‘mestAmbiente’?
Cordialmente
Giovanni Amaducci